Coltivate dai Sumeri oltre 5000 anni fa le orgini delle rose si perdono nel tempo.
L’imperatore romano Gallieno, (218 circa – 268 d. C.), definiva così la rosa:
“la rosa è figlia della rugiada perchè si apre al sorgere dell’aurora per bere la rugiada del cielo e lo splendore del sole, e si richiude quando questi si allontana.”
Nel XIX secolo nascono i primi roseti, le rose non sono più coltivate solo per la raccolta ma per collezioni adibite
ad esposizioni.
Ma quando si guarda o si odora una rosa, quali pensieri e ricordi compaiono nella nostra mente?
“Guardando le rose fiorite stamani io penso: domani saranno appassite.
E tutte le cose son come le rose che vivono un giorno un’ora e non più!
Ma l’amore, no l’amore mio non può disperdersi nel vento, con le rose…..”
Amore e Rose entrano nelle nostre case e nella storia contemporanea con la canzone “Ma l’amore no”,
tramessa per radio la notte dell’8 settembre del 1943.
Fai un tuffo nel passato con Seminala, fermati un attimo ad ascoltare questa canzone:
(estate del 1943 canzone “Ma l’amore no” tratta dal film “Stasera niente di nuovo”.
Interpretata da Alida Valli ed incisa l’anno seguente da Lina Termini.)