In questi giorni stanno fiorendo le actinidie nel giardino accanto al fossato.
Uno strano nome per un esemplare dal frutto molto conosciuto.
Alla parola “kiwi” si associa immediatamente la Nuova Zelanda e con ragione dato che questa terra ha dato il nome al famoso frutto di cui
l’Italia è il maggiore produttore a livello mondiale!
(come riporta quest’*analisi produzione kiwi in Italia – www.italiafruit.net)
L’actinidia è una strana pianta rampicante dioica, significa che i fiori femminili e i fiori maschili si trovano su due esemplari differenti. Il processo di impollinazione necessita perciò di piante femminili e di piante maschili.
Da qualche anno grazie agli insegnamenti famigliari ho imparato a potare e a prendermi cura dei kiwi che da più di vent’anni formano il bel pergolato che si può ammirare in riva al fossato. La vicinanza con il corso d’acqua facilita le innaffiature estive e favorisce la crescita di kiwi succosi, gustosi e ricchi di molteplici proprietà salutari.
È una coltura che necessita di spazio ma la sua coltivazione non è difficoltosa. Impegnativo è il momento della potatura in quanto i rami sono molto forti e durante il corso della vegetazione raggiungono notevoli altezze.
Insomma che dire, ci si sente sempre piccoli al cospetto di un albero!
Nel nostro giardino però è accaduta un’anomalia “vegetativa”, tempistiche differenti nella fase di fioritura: le “actinidie femmine” stanno fiorendo mentre a “l’actinidia maschio” no, sonnecchia. Mi aspettavo diversi fiori maschili ma le gelate primaverili hanno seccato parecchi germogli dell’esemplare. Dato che solo la pianta femmina porta i frutti e l’impollinazione nel kiwi è entomofila serviva una soluzione veloce e pratica o la produzione sarebbe stata compromessa!!
Il prezioso consiglio di un amico agronomo ha risolto la questione in modo ingegnoso ed inaspettato: con i fiori maschili che mi ha gentilmente donato mi sono sostituita agli insetti impollinatori ed ho impollinato manualmente le “actinidie femmine”.
Ho aiutato la natura e per l’amore ed il rispetto che sento per le mie piante è stato un piacere collaborare con loro. Nonostante i miei movimenti non fossero aggraziati e veloci come il prezioso lavorìo degli insetti pare che le “actinidie femmine” abbiano apprezzato questo artificioso balletto d’impollinazione.
Anche quest’anno il nostro pergolato di kiwi darà i suoi frutti!
e ancora una volta si ripete il miracolo della vita.Seminala ti ricorda che anche le zucchine, come visto in un precedente articolo sono dioiche.